sabato 23 maggio 2015

Dopo il latte non privatizzerete anche l’acqua

Il percorso di privatizzazione dei beni pubblici, tracciato dall'Amministrazione De Luca, con la cessione della Centrale del Latte, a discapito non solo dei lavoratori ma del virtuoso circuito di filiera locale del latte, prosegue con la delibera num. 09 del 13.04.2015 adottata dal Consiglio Comunale di Salerno attraverso la quale vengono cedute alla Società Energia Holding S.p.a  quote dell’ Ausino S.p.a. Servizi Idrici Integrati, già Consorzio degli acquedotti dell’Ausino, dal 2003 Società per Azioni a capitale interamente pubblico e costituita da 21 ventuno Comuni della Provincia di Salerno. Tale cessione viene operata dal Comune di Salerno in dispregio all’articolo sesto dello statuto dell’Ausino S.p.a. che attribuiva ai Comuni soci il diritto prerogativa ad acquisire le quote che il Comune di Salerno il 13 aprile ha ceduto alla Società Energia Holding S.p.a.. Tale articolo chiarisce, inoltre, che i soci dell’Ausino S.p.a. possono essere solo Enti Pubblici. 
Come candidato M5S al consiglio Regionale ho l’obbligo di chiarire che la nostra prima Stella vuole che l’acqua rimanga bene pubblico non soggetto a logiche di privatizzazione. Abbiamo già assistito alle conseguenze nefaste di una gestione privatistica del bene pubblico acqua da parte di società come la GORI e, per tale ragione, ci sentiamo di assumere l’impegno affinché la gestione delle sorgenti idriche ubicate nel Comune di Acerno e delle reti idriche adduttrici che alimentano i comuni soci dell’Ausino S.p.a. (aree Monti Picentini, Bassa ed Alta Valle dell’Irno, Agro-Nocerino Sarnese, Salerno, Cava de’ Tirreni, Costiera Amalfitana, compreso il comune di Agerola) restino di esclusiva competenza pubblica. 
Enrico Farina
Attivista e Candidato M5S Regione Campania

venerdì 15 maggio 2015

Azzeramento dei fitti d'Oro e valorizzazione del patrimonio immobiliare.

Contro lo spreco indisciplinato di risorse pubbliche il M5S ha intrapreso, sin dalla sua nascita istituzionale, una battaglia contro il dispendio immotivato derivante dai "Fitti d'Oro". Gli enti locali, come il Comune di Battipaglia e la stessa Regione Campania sono possessori di beni immobili per un valore di centinaia di milioni di euro, non adeguatamente utilizzati e che potrebbero divenire sede di servizi pubblici, oggi ospitati in locali privati. 

L'obiettivo del M5S è azzerare questa dispendiosa voce di costo, valorizzando al contempo le migliaia di unità immobiliari di proprietà pubblica sparse sul nostro territorio. 
In Campania vi sono circa 1500 immobili di proprietà della Regione che non risultano adeguatamente valorizzati  e che noi del Movimento 5 Stelle ci impegnano a rendere produttivi, ad esempio, attraverso la concessione gratuita degli stessi per la realizzazione di incubatori di imprese utili a consentire l'avvio di nuove realtà aziendali.

A titolo esemplificativo riportiamo l'immobile di proprietà della Regione, sito in via Belvedere di Battipaglia che ospita un ufficio periferico dell ERSAC ed è in gran parte non utilizzato.

La rinascita del territorio cittadino e della Regione Campania parte dalla utilizzo delle risorse patrimoniali, paesaggistiche ed umane già in nostro possesso e che l'attuale classe politica non mai ha saputo adeguatamente valorizzare. 


giovedì 14 maggio 2015

Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni: opportunità o limite per la popolazione residente?


Il Parco Nazionale del Cilento è una realtà costituita da 8 Comunità montane ed 80 Comuni, divenuta nel 1998 Patrimonio dell’umanità dell’Unesco con i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, dal 1997 Riserva della biosfera e dal 2010 il primo Parco Nazionale Italiano a diventare Geoparco. Un potenziale impressionante, ricco di opportunità di sviluppo per questo territorio che ancora oggi rimane imprigionato da una gestione politica incapace di valorizzare le ingenti risorse economiche già investite ma che ancora poco hanno prodotto. Da un punto di vista politico la Comunità del Parco non ha una guida dal 2010, da quando il “sindaco pescatore”, Angelo Vassallo, è stato ucciso in un attentato la cui sospetta matrice camorristica è tuttora oggetto di indagini da parte della magistratura. La gestione dell’Ente Parco, invece, rimane ancorata alla figura del presidente Amilcare Troiano, il quale permane in qualità di commissario con nomina del Ministero per l’Ambiente. Una gestione politica ferma e stagnante, congelata al passato e che rappresenta emblematicamente la condizione di immobilità che caratterizza questo territorio. La comunità del Parco non riesce a vedere in questo Ente una guida capace di orientare adeguatamente le risorse e le potenzialità che potrebbero consentire lo sviluppo del territorio; tutt’altro, per molti cittadini il Parco è divenuto un limite, una restrizione che impedisce di vivere con serenità questa terra. Limiti che nascono per proteggere l’ecosistema ma che, in realtà, diventano un cappio che stringe alla gola coloro che invece questo territorio vorrebbero svilupparlo, attraverso una gestione virtuosa dell’Ente. Guardando questi luoghi, i sentieri incontaminati, le strutture come il Centro di Educazione Ambientale di Sanza, un antico Monastero ristrutturato sito nella località Salemme per il quale sono stati spesi circa 5 mln di € lasciati a dormire e che potrebbe, invece, essere valorizzato (ad esempio) riconvertendo questa struttura in una facoltà di Agraria capace di attrarre risorse economiche per il territorio; beh, quando vedo questo spreco di opportunità credo sia necessario impegnarsi con determinazione per riportare al centro del dibattito politico regionale la questione Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, al fine di sollecitare la definizione di una nuova gestione politico/amministrativa, spuria da contaminazioni clientelari e partitocratiche, ma basata su criteri trasparenti di qualità e merito.
Tale impegno, a livello regionale, dovrà integrare e rafforzare la posizione già assunta dal M5S con l’interrogazione parlamentare presentata dal deputato M5S Tofalo al Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, attraverso la quale si è mira a porre la questione Parco al centro del dibattito politico il quale dovrà necessariamente orientarsi sul tema della riparametrazione dei confini disposti dai provvedimenti emessi dal Ministero dell’Ambiente negli anni 90: temi come il contenimento della fauna selvatica che genera danni incalcolabili alla popolazione locale, la valorizzazione dei terreni incolti appartenenti all’ente Parco e riportati in catasto come agricoli, il monitoraggio dell’assetto idrogeologico, delle emergenze fitosanitarie dei boschi, del degrado ambientale e il controllo delle discariche abusive, vanno affrontate nell’ottica di una riparametrazione dei confini del Parco per una migliore e più funzionale gestione delle risorse a disposizione da parte delle strutture preposte.
Quanto già presentato dal M5S a livello parlamentare traccia l’orientamento di ciò che dovrà essere fatto anche a livello regionale per ristabilire il giusto equilibrio tra vincoli e opportunità, attraverso una riparametrazione dei limiti del Parco, che andranno rivisti nell’ottica di una migliore canalizzazione, gestione ed ottimizzazione delle risorse a disposizione di questa comunità.

http://www.ilquotidianodisalerno.it/2015/05/14/parco-nazionale-del-cilento-vallo-di-diano-e-alburni-farina-m5s-opportunita-o-limite-per-la-popolazione-residente

mercoledì 13 maggio 2015

Uniti con gli insegnati contro questo DDL vergogna.


Il Premier fa il "maestrino" in video riproponendo uno schema (trito e ritrito) di "falsa apertura" al confronto e al dialogo verso insegnanti, studenti e genitori; un'apertura che è solo di facciata e ad uso esclusivo dei media
Con azioni concrete (dentro e fuori le istituzioni) continueremo compatti a sostenere il mondo della scuola nella manifestazione che si terrà il 19 maggio, per ribadire il nostro NO a questo DDL vergogna che toglie valore agli insegnanti, svuotando di contenuti e risorse la scuola pubblica, minacciandone, al contempo, la conduzione democratica


domenica 10 maggio 2015

Non aderirò alla guerra dei manifesti elettorali

Come candidato per il MoVimento 5 Stelle all'assise regionale e sulla base della gravità di quanto accaduto nei giorni scorsi, ho maturato la decisione di non prende parte a questa scellerata battaglia dei manifesti, poiché credo sia necessario, piuttosto, incontrare personalmente i cittadini con i quali parlare del programma 5 stelle per la Campania. I luoghi del confronto non devono essere i muri delle nostre Città, ma tra le persone nelle piazze, nei mercati, nei bar, nei luoghi di aggregazione dove si svolge la vita reale della nostra comunità e dove quotidianamente ho l'opportunità di arricchirmi di quell'energia che solo il rapporto diretto tra cittadini può garantire. 
Dobbiamo riscoprire il valore del dialogo come base da cui far ripartire la costruzione di una nuova idea di società. 
Stiamo pagando a caro prezzo questa guerra dei manifesti, mentre avremmo bisogno di una nuova classe politica capace di porre un freno a fenomeni di malcostume e di collusione con la criminalità organizzata. 
Enrico Farina
Candidato al consiglio Regionale Campania 2015
#IoDicoNoAiManifestiSelvaggi
#M5ScittadinitraCittadini 

venerdì 8 maggio 2015

Per Battipaglia maglia nera, piuttosto che Bandiera Blu.

Anche quest'anno la Regione Campania attribuisce la maglia nera al litorale battipagliese, classificandone metà come non balneabile, con ulteriori 165 metri di costa a cui è stato posto divieto  di tuffo libero agli sventurati bagnanti. 
Il potenziale turistico che il nostro litorale potrebbe esprimere continua ad essere bloccato dagli errori passati di una classe dirigenziale e politica che non ha saputo intervenire per realizzare un sistema di depurazione efficace ed utile a soddisfare le esigenze di oltre 50 mila abitanti, ma che, oggi, a faccia tosta, continua a candidarsi per rappresentare a livello istituzionale il nostro martoriato territorio. 
Appare chiaro anche ad un bambino che le nostre spiagge sono una miniera d'oro che potrebbero  e dovranno garantire opportunità occupazionali a centinaia di famiglie. La risorsa mare, insieme alle azioni di bonifica ed al riconoscimento Regionale di Battipaglia come area di crisi industriale, sono i principali pilastri sui quali possiamo rilanciare la nostra economia locale, attraverso territorio una rappresentanza politica credibile e rinnovata. 


giovedì 7 maggio 2015

Il palazzetto degli sprechi di Marina di Camerota

A distanza di 12 anni dalla data di avvio dei lavori per la realizzazione del Palazzetto dello Sport di Marina di Camerota, con un primo finanziamento di circa 1'300'000,00 euro, ci troviamo difronte ad un'opera che è stata interrotta nel 2007 ed alla quale, nel 2014, è stato smantellato il tetto e lasciata a marcire agli agenti atmosferici.  

Nel 2014 sono ripartiti i lavori grazie ad un ulteriore finanziamento di oltre due milioni di euro che mamma Regione ha stanziato per la ricostruzione dell'edificio, poichè sono state riscontrate difformità rispetto al progetto iniziale. 

Come cittadino che si candida a rappresentare questa Regione chiederò il perché di questo spreco di risorse pubbliche e, nello specifico, solleciterò affinchè siano chiare le ragioni per cui: a fronte di un primo finanziamento di 1,3 mln di € sia stato necessario investire ulteriori 2,3 mln di per demolire e ricostruire questa struttura. 

Con il Movimento 5 stelle vigileremo, dall'interno dell'istituzione Regione Campania, affinchè queste risorse comunitarie non vengano #maipiùsprecate e disperse a causa di una gestione inefficace da parte di amministrazioni locali incompetenti.

Fonte: 
http://www.salernomagazine.it/archives/26283

http://www.infoagropoli.it/notizie/Palazzetto-dello-sport-di-Camerota-Opere-incompiute-e-spreco-di-denaro_8968.html

http://sudsostenibile.it/it/notizie/ambiente-e-territorio/marina-di-camerota-fondi-per-completare-il-palazzetto-dello-sport

lunedì 4 maggio 2015

Chi sarà eletto in Regione rappresenterà non solo la mia Battipaglia, poiché avrà l'onere di essere portavoce dell'intera provincia di Salerno.

Il nostro territorio ha bisogno di una fattiva rappresenta Regionale per tutelare gli interessi di una comunità martoriata dalla crisi economica.
Tra i principali impegni che abbiamo sollecitato agli organi istituzionali: il necessario riconoscimento di Battipaglia come area di crisi industriale che consentirà alle nostre imprese di accedere a ulteriori finanziamenti; la tutela dal rischio idrogeologico con rimborso per oltre un milione di euro causati dallo straripamento del Tusciano; la bonifica del territorio, oltre al ben noto problema della depurazione, per consentire l’espansione del mercato agroalimentare e della risorsa mare, entrambi forieri di nuove occupazioni. Con il MoVimento possiamo tornare a essere Città capofila della Piana del Sele, attraverso una rappresentanza di cittadini onesti non legati a logiche clientelari e di partito.

sabato 2 maggio 2015

Un condannato in primo grado, per abuso d'ufficio, incontra alcuni imprenditori della mia esausta città

Si è tenuto l'altro ieri sera l'incontro tra "alcuni" imprenditori battipagliesi e l'ex sindaco emerito,  attualmente (ed idealmente)  proiettato alla guida dell'assise Regionale.
Ad accogliere lo Zar anche l'ex aspirante candidato PD, Franco Alfieri, che ora agogna (probabilmente) ad un assessorato regionale che non arriverà MAI, non fosse altro perché, nell' improbabile ipotesi di una vittoria del centrosinistra, il caro don Vicie' non potrà assurgere al ruolo di Governatore (vedi Severino).
La nostra economia locale necessita di impegni concreti e lungimiranti, giammài di passerelle e sit-in estemporanei.
E' per questa ragione che, insieme al gruppo 5  Stelle di Battipaglia, abbiamo più volte sollecitando gli organi istituzionali (da oltre un anno) per l' inserimento di Battipaglia nelle aree di crisi industriale, al fine di poter accedere ai finanziamenti che consentiranno  il rilancio della nostra economia industriale.
#DonVicieBastaPasserelle
Enrico Farina
#CandidatoinMoVimento x la
Regione Campania